Il gruppo explorer ritenendo che la vita di ognuno può essere, consapevolmente o inconsapevolmente, influenzata positivamente o negativamente dal comportamento, dalle parole e dalle scelte dei propri simili, ha deciso di approfondire la “conoscenza” di coloro che hanno lasciato un segno positivo nella vita di chi li ha frequentati, dei contemporanei e dell’ umanità. Patrimonio dell’umanità dovrebbero essere non solo i monumenti e le bellezze naturali ma anche certe storie di vita.
San Filippo Neri : il Santo della gioia
San Filippo Neri (Firenze, 21 luglio 1515 – Roma, 26 maggio 1595)
Visse a Firenze fino a 18 anni, quando fu inviato presso uno zio a Cassino, per essere avviato alla professione di commerciante. In quegli anni cominciò a sentire la propria vocazione religiosa, così da costruire una piccola cappella in una roccia a picco sul mare denominata "Montagna Spaccata" (ancora oggi visitabile) a Gaeta, dove si recava tutti i giorni per pregare in silenzio.
Nel 1534 si recò a Roma come pellegrino ma vi rimase in qualità di precettore dei figli del capo della Dogana. In quel periodo si occupò degli infermi, abbandonati a sé stessi, dei poveri e dei pellegrini. A trentacinque anni, decise di diventare sacerdote.
Filippo è stato senza dubbio uno dei santi più bizzarri della storia della Chiesa, tanto da essere definito "santo della gioia" . Colto, creativo, amava accompagnare i propri discorsi con un pizzico di buon umore. Confessava con la stessa discrezione e la stessa bonarietà sia poveri che ricchi, sia principi che cardinali, dando a volte penitenze alquanto bizzarre, sicuro che, dopo aver fatto una simile figuraccia, il penitente non avrebbe più provato a compiere quel peccato. Vi è ad esempio un simpatico aneddoto che narra come a una donna, che aveva il vizio di sparlare degli altri, fu comandata dal santo di spennare per strada una gallina morta e poi di raccoglierne tutte le penne volate via. Alla richiesta del perché, da parte della donna, rispose che questo era come il suo sparlare, le sue parole si spargevano ovunque e non si potevano raccogliere più.
Si offriva a tutti con generosità e soprattutto con un buon sorriso, tanto da essere definito dai contemporanei come "Pippo il Buono".
Filippo Neri fonda il primo Oratorio in cui soleva riunire non solo i poveri figli della strada ma anche giovani di famiglia benestante, e persino figli di principi. Qui scaturirono nuovi strumenti di catechesi e pedagogia cattolica, ancora oggi si ricorda la sua esortazione in romanesco: "State bboni (se potete...)
Quando papa Clemente VIII decide di nominarlo cardinale lui rifiutò la carica, dicendo, verso il cielo: “paradiso, paradiso … preferisco il paradiso”